Acquerello |
E’ la tecnica che uso per gli studi botanici. L’avventura comincia con una passeggiata nei boschi o in un sentiero di campagna. Di solito, è la pianta ad attirare la mia attenzione. La studio, la osservo, prima da lontano, poi più da vicino, come se stessi andando a conoscere una nuova amica. Le parlo, la sfioro. Cerco di percepirne il profumo, l’essenza, la consistenza, il modo in cui porge le corolle al sole o se ne difende. Quando il contatto è stabilito, allora sento che mi permetterà di ritrarla. In genere raccolgo alcuni rametti della pianta che intendo disegnare, se posso scatto alcune fotografie. Cerco di studiare una composizione equilibrata che dia anche un senso di spontaneità e di freschezza all’immagine. Il disegno dev’essere il più preciso possibile e rispettare le dimensioni e le caratteristiche del campione raccolto. Di solito preparo il disegno su un foglio di carta meno pregiata e poi lo riporto su quello finale perché sulla carta liscia possono restare i segni della matita e della gomma. Uso carta di puro cotone da 600 g al metro quadro, liscia, e acquerelli per artisti della Winsor & Newton, che assicurano la stabilità del colore e la trasparenza. L’acquerello è una tecnica che non permette errori. Una macchia sul foglio difficilmente va via, un colore ripassato più volte perde trasparenza. Occorre cambiare spesso l’acqua, per avere un effetto pulito. I libri di botanica mi aiutano a riconoscere le piante. Non sempre però è facile! |
Pastelli |
E’ la tecnica che utilizzo per alcuni studi, per le illustrazioni per bambini e spesso abbinata agli acquerelli e agli acrilici.Si ottengono risultati molto diversi a seconda della carta usata: liscia, semiruvida, bianca o colorata.
Uso pastelli morbidi, a volte quelli acquerellabili. |
Tecnica mista |
E’ una delle tecniche che uso maggiormente per i miei dipinti. Spesso faccio sfondi con acrilici ed aerografo, poi scelgo acrilici, pastelli, acquerelli, a seconda dell’intensità che voglio ottenere nei diversi livelli del dipinto. Una tecnica molto lunga, ma che mi aiuta meglio ad esprimere quello che ho in mente.
Ho faticato un po’ ad abituarmi all’uso dei colori acrilici. Si asciugano subito, si scuriscono leggermente asciugando, occorre sovrapporre più stesure per ottenere risultati sfumati. Poi col tempo mi sono appassionata. I colori sono vivi e brillanti, permanenti. |
Grafica |
Ho iniziato con la matita… e poi sono diventate 12 matite di diversa durezza, dalla 6H alla 6B, per ottenere precisi effetti di chiaroscuro. Niente sfumini, ma solo piccoli segni lasciati sul foglio dalla matita che quasi lo accarezza. Infinite ore per un piccolo particolare. Adesso la uso in modo più veloce, per tracciare schizzi e studi. Preferisco il colore, anche se ogni tanto ci ritorno.
Oltre alle matite e ai pastelli ho provato con sanguigna, china a pennino, a tratto, a puntini, diluita con acqua… Ogni volta un’avventura nuova, risultati diversi. |