Ed è l’estate
Un tempo l’estate era la mia stagione preferita. Libera dalle lezioni quotidiane, potevo finalmente spendere il mio tempo come preferivo.
Un tempo l’estate era la mia stagione preferita. Libera dalle lezioni quotidiane, potevo finalmente spendere il mio tempo come preferivo.
Esco a fare la solita passeggiata nei dintorni di casa, non posso allontanarmi tanto in questo periodo di limitazioni. E già mi mancano le belle camminate con gli amici del nordic walking.
Ogni tanto viene a trovarci, d’inverno, un vento gelido del Nord. Porta un freddo intenso che gela la terra e l’acqua nelle pozzanghere.
Bastano pochi centimetri di questo bianco mantello e tutto sembra più magico.
Il bosco continua a riservarmi sorprese: quanta vita c’è attorno a noi!
E’ stato il gatto a scovarla, su un mucchio di terra rimasto dove c’era una vecchia catasta di legna tolta qualche giorno fa.
Il miracolo è avvenuto e le splendide farfalle sono uscite dal loro involucro prendendo il volo.
Mi sono svegliata questa notte sentendo una finestra che sbatteva e la pioggia che cominciava a cadere. “Meglio chiudere” ho pensato. E poi è arrivata la tempesta.
Sono tornati! Sei bruchi colorati si muovono tra le foglie del finocchio selvatico nel mio piccolo orto.