Amo ogni stagione per le bellezze che ci offre. Tra poco arriverà la primavera con l’abbondanza delle sue fioriture. Ma anche in questi giorni di fine inverno la natura non fa che stupirci.
Tante piantine hanno fretta di far sbocciare i loro fiori perché possano godere della luce del sole prima che gli alberi mettano le foglie.
E così, tra i rami spogli, i fili d’erba secchi, le foglie cadute in decomposizione, ecco apparire in tutta la loro perfezione i primi fiori, abbondanti, variopinti.
Ecco le primule, prime compagne delle nostre scoperte di bambini. Sono forse uno dei fiori più diffusi, dalla fioritura abbondante. Oggi nel cuore del bosco ho visto per la prima volta qualche ciuffo di primule bianche anziché gialle. Hanno belle foglie carnose, ottime anche in cucina.

L’anemone hepatica è più rara, occorre addentrarsi nel bosco al momento giusto per poterla osservare. Ha petali di un azzurro violetto e foglie a tre lobi uniti. Spiccano gli stami bianchi tra i petali.

Che dire poi della scilla bifolia, così minuscola e così perfetta, con i fiori a mazzetti, dai petali sottili e le due foglie lineari.

Non mancano i campanellini, spesso chiamati erroneamente bucaneve, ai quali assomigliano, dai bei fiori bianchi rivolti all’ingiù. Ce ne sono così tanti vicino al torrente che costeggia il sentiero da far pensare, da lontano, che abbia nevicato.

Non passano certo inosservati i crochi, dai calici bianchi o violetti, apparentemente delicati eppure tenaci, così tenaci da fiorire anche sotto la neve.

E poi ecco il dente di cane, in tutta la sua raffinatezza ed eleganza. E’ simile forse ai ciclamini che però fioriranno nel pieno dell’estate.

Dalla presenza di alcune foglie posso intuire che tra poco altri fiori spunteranno. Alcune le riconosco, altre dovrò osservarle ancora, aspettare che crescano bene. Dovrò ritornare, lo so, più volte nel bosco.
Del resto, non è forse uno dei luoghi in cui si sta meglio?
Ne ho scritto qui: Scilla bifolia