La Saint Ours

La fiera che si svolge ogni anno il 31 gennaio lungo le vie di Aosta è ormai millenaria. Ci ero stata molti anni fa, e ieri ci sono tornata.
Non sono stata delusa, gli espositori sono tantissimi e le loro opere interessanti. Secondo la tradizione, la fiera sarebbe nata intorno all’anno mille grazie a Sant’Orso, che nel giorno di fine gennaio era solito distribuire a chi ne avesse bisogno, davanti alla sua chiesa, i sabot, calzature in legno.

Passeggiando tra le bancarelle si possono osservare manufatti della tradizione intagliati nel legno, come le coppe dell’amicizia, i caratteristici galletti, le sculture riguardanti la vita e i paesaggi di montagna.
Le coppe dell’amicizia sono ciotole di legno con coperchio e diversi beccucci, tornite ed intagliate con fiori ed altri soggetti; permettono di bere in compagnia il caffè valdostano.

I galletti sono il simbolo della fiera che si svolge verso la fine dell’inverno, quando si comincia a sentire più vicino il risveglio primaverile. Il galletto, che canta alle prime luci dell’alba, è proprio il simbolo del risveglio, oltre che un portafortuna.

In piazza Chanoux è installato un padiglione che ospita le Arti e i Mestieri; resterà aperto fino a domenica 2 febbraio. Notevoli le realizzazioni degli artisti che hanno esplorato nuove forme espressive e nuovi stili, che hanno saputo abbinare materiali diversi e ricercare nuove forme e nuove tecniche espressive.

Sotto i portici della piazza centrale sono esposti i lavori realizzati dagli allievi delle varie scuole di lavorazione del legno. Sono opere interessanti, realizzate con grande passione. Che bello sapere che l’esperienza di abili scultori non verrà persa ma potrà essere tramandata alle nuove generazioni. Che potranno partire da lì e proseguirle, o percorrere strade innovative ma con esperienza e conoscenza tecnica.

Non mancano ovviamente le bancarelle di prodotti tipici valdostani: il pane di segale fatto con lievito madre, la fontina dop e gli altri formaggi, i vini, le grappe e i genepì, i salumi. I ristoranti offrono menu dedicati alla fiera, le proloco dei vari paesi hanno i loro padiglioni.
Particolare simpatico: dietro ogni bancarella degli espositori c’è un angolo ricco di prelibatezze per spuntini vari, utile per tenersi in forma, per socializzare.

Torno a casa con acquisti vari e con un caro omaggio. Uno degli espositori lavorava al tornio e donava alcuni oggetti realizzati con grande maestria. Mi ha regalato una trottola, oggetto a me caro, realizzata in legno di cipresso. Profuma così tanto!

L’appuntamento verrà rinnovato l’anno prossimo, sempre il 31 gennaio, come ogni anno. Per chi ne avrà la possibilità, sarà interessante fermarsi anche la sera. Dopo l’apertura del’esposizione, il 30 gennaio, nei locali e nelle crotte del centro storico ci sarà la Veillà, una veglia di festa ed amicizia. Ci saranno anche appuntamenti dedicati ai piccoli ed altre iniziative. Senza contare che Aosta è una città interessante da visitare, con le testimonianze che risalgono agli antichi Romani, le chiese, i chiostri, i palazzi.

Per approfondire:
Due passi per Aosta: https://www.terradellefate.it/wp/2022/01/19/due-passi-per-aosta/
Aosta nel cuore: https://www.terradellefate.it/wp/2024/12/12/aosta-nel-cuore/

Ecco una galleria di opere:

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