Si è scavato un letto profondo il torrente, nella sua lunga vita. E adesso le sue acque corrono nella valletta in cui i raggi del sole d’inverno non riescono ad arrivare.
Prosegue comunque la sua corsa senza curarsi troppo dei sassi che ha trasportato a valle, sottraendoli alle montagne.

Li ha fatti rotolare, li ha scagliati l’uno contro l’altro nei momenti di furia, li ha lasciati sonnecchiare nei suoi momenti di calma.
Ed eccoli qui, appoggiati gli uni agli altri.
Li scorgo arrivando da lontano, li vedo stranamente bianchi.
Ammiro il contrasto tra il rosso della parete e il bruno scuro della vegetazione ormai secca.
Ma sono comunque troppo bianchi rispetto al solito. Non sono grigi come al solito? 

Raggiungiamo la riva del torrente, là dov’è nascosta ai raggi del sole, percorsa da una corrente fredda, inumidita dall’acqua.
E lo spettacolo mi lascia stupita ed affascinata. 
Mille punte di ghiaccio ricoprono le pietre e le trasformano in preziosi cristalli evanescenti. Mi aspetto di vedere qualche essere etereo danzare tra quei capolavori.

Mi muovo con attenzione, per non scivolare ma soprattutto per non danneggiare quei capolavori.
In una stagione in cui non ci sono fiori, le gemme sono ben chiuse, le foglie secche sono accartocciate su loro stesse e i rami degli alberi sfidano il cielo con la loro nudità, altre forme arricchiscono il paesaggio.
Che meraviglia la natura!

Accanto a me, un esperto mi racconta dell’origine di questi luoghi, di quando qui c’era il mare. È possibile trovare ancora dei fossili: conchiglie di molluschi marini, resti di antiche piante e altro…
Quanta storia, quante trasformazioni attorno a noi!

Altre storie di torrenti:
Lungo i canyon
Il Gorgomoro
Laghetti color di menta
Ricordi d’infanzia

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