Ci sono luoghi che amiamo non solo per quello che di bello c’è, ma anche per le esperienze che ci viviamo e che ce li rendono cari.
Un mio percorso di vita mi porta spesso in Valle d’Aosta, e quando sono nel capoluogo approfitto delle pause per visitare il centro storico.

La Porta Pretoria, l’antico accesso principale alla città di Augusta

Qui si respira aria di festa, sensazioni di essere in una città viva, con tanta storia, tradizioni, arte.
Ci si trova in fondovalle, ma tutto intorno ci sono i giganti, i monti che superano i quattromila. C’è il massiccio del Monte Rosa, di cui ho scalato diverse punte. 
Al ritorno dalle escursioni ci si fermava in qualche trattoria valdostana. E avevo cominciato a scoprire le specialità della cucina tipica, il genepì, erba rara ed aromatica, e le grappe di Papà Marcel. Con i miei risparmi ne acquistavo a volte una bottiglia da portare a casa ai miei come ricordo. Quanti anni sono passati!

Oggi ci ritorno con un altro spirito, ma sempre appassionata di montagna e di arte. E quando si conoscono un po’ tutti gli angoli, è rilassante perdersi semplicemente tra la gente che passeggia, ammirare qualche vetrina, fare qualche acquisto. In questi giorni è forte l’atmosfera natalizia, anche grazie al mercatino che si svolge nella piazza centrale.

Il tiglio piantato cinquecento anni fa davanti a complesso di Sant’Orso

Tra gli elementi che più mi toccano, c’è l’antico tiglio, vecchio di cinquecento anni, nella zona di Sant’Orso.
Quanta esperienza accumulata da quest’albero, fisso da così tanto tempo, in questo luogo! Mi piace pensare che conservi memoria di quanto accaduto sotto le sue fronde, e forse è proprio così.
Ci ritornerò ancora, forse per la Fiera di Sant’Orso, che ogni anno si ripete a fine gennaio. O forse chissà, per qualcosa che ho in mente…

Il meraviglioso chiostro di Sant’Orso

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