Un rito che si ripete ogni anno, apparentemente uguale eppure diverso. La vigna, come ogni coltivazione, è delicata. Tanti sono i fattori che determinano la produzione. Troppa pioggia o siccità, caldo o freddo, temute grandinate, parassiti… Ci saranno anche quest’anno grappoli dolci e succosi in abbondanza?
Mi piace raccogliere nelle piccole vigne di famiglia, quando ci si aiuta tra amici e parenti, quando i filari non sono molti e la vendemmia diventa un’occasione per stare insieme e fare festa.
Ci si prepara, si caricano le ceste sul camioncino e si prende la via della collina.
Al mattino presto l’aria ha riflessi dorati. I filari sono ordinati ed allineati. Qualche foglia già comincia ad assumere sfumature rosse. Ma l’attenzione va ai grappoli scuri, turgidi, pronti per essere raccolti.
Saluto la vigna con rispetto. Quanto impegno ha messo l’uomo durante tutto l’anno, e quanto dona ogni singola pianta!
Ma è ora di mettersi al lavoro. Forbici pulite ed affilate e via, vite dopo vite, grappolo dopo grappolo, tutto viene raccolto. Qualche acino viene assaggiato, non si può non assaporare il dolce frutto.
Si riempiono le ceste che vengono caricate sul camioncino. La mattinata scorre veloce ed è ora di tornare alla cantina.
Qui i grappoli vengono schiacciati. Da una parte si raccoglie il mosto, dall’altra escono i raspi che verranno eliminati. Si sente il profumo del succo, lo assaggio, è dolcissimo.
Ricordo come sempre quando una volta, da bambina, il nonno mi fece entrare nel tino per schiacciare i grappoli con i piedi. Ora non si fa più!
Nelle settimane seguenti ci sarà la fermentazione, poi si elimineranno le bucce e si proseguirà con la lavorazione fino all’imbottigliamento. Ci vorranno esperienza ed attenzione per produrre del buon vino che accompagnerà i pasti della famiglia per tutto l’anno.
In ogni calice di vino che gustiamo c’è un lungo racconto…