Si è svolta ieri a Biella, nella sede di Città dell’Arte, la seconda edizione di “Semincontri”, con l’organizzazione di Let Eat Bi, Harambee, Storie di Piazza, Ri-belli, Tana Libera Tutti.
Un folto pubblico ha visitato l’esposizione in cui diversi produttori, sia professionisti che semplici appassionati, hanno messo a disposizione per lo scambio i semi raccolti nei loro orti e giardini.
Mi piace sapere che persone entusiaste si stanno adoperando per il recupero e la salvaguardia di varietà antiche di grano, riso e altro, che con pazienza ed attenzione aspettano che gli ortaggi vadano in pianta e producano i loro semi per poterli poi raccogliere, lasciarli asciugare e conservarli con cura, per ripiantarli e scambiarli.
Quanta cura dovrà essere posta quando i semi verranno interrati nei vasetti nella speranza che germoglino e che sviluppino le piantine che dovranno essere trapiantate in piena terra quando saranno abbastanza cresciute.
La natura ha i suoi tempi: alcuni anni perché un albero cresca e cominci a dare i suoi frutti, nove mesi perché un feto si formi, un anno perché si completi il ciclo delle stagioni. Non perdiamo la capacità di aspettare, anche l’attesa ha il suo valore.
La giornata è stata arricchita da preziosi interventi; si è parlato delle banche dei semi, come quella enorme che c’è in Norvegia, che ne conservano quante più varietà. Si è parlato di tecniche colturali, di recupero e difesa delle varietà antiche, di passioni. Come quella che ha spinto Nonno Remo, ora novantenne, a selezionarne tantissime nel corso della sua vita, anche grazie allo scambio con persone residenti in altri stati, e a coltivarle nel suo orto.
Tra le bancarelle si incontrano amici e appassionati, si sviluppano nuove conoscenze e nuove collaborazioni. Si pranza insieme, anche questo è un importante momento di condivisione. Si torna a casa con sacchetti di semi e prodotti naturali e si aspetta la nuova edizione di questa importante iniziativa. Arrivederci all’anno prossimo!