Che cosa contiene un vasetto di marmellata fatta in casa?
Prima di tutto il sapore dell’estate, e il ricordo della piacevole sensazione di abbondanza che si prova quando si raccolgono dai rami i preziosi frutti maturi.
E poi il profumo di frutta e di spezie che inonda la cucina durante la preparazione. Che buon profumo ha la frutta!
Certo, ci sono anche i ricordi degli schizzi sul fornello, difficili da pulire, e le dita che si scottano quando si riempiono i barattoli. E ancor prima, il tempo e l’attenzione che ci vogliono per cuocere fino al punto giusto, senza lasciar bruciare il fondo. Ma tutto questo fa parte del gioco.
Mi piace quando, a vasetti ormai sottovuoto, posso scrivere le etichette, disegnarci il frutto, poi ritagliare i copribarattoli di stoffa e confezionarli con un nastrino.
E come sono belli, ben riposti negli scaffali della cantina! Pronti per essere donati e gustati.
Quando in una mattina d’inverno se ne apre un vasetto, se ne riempie un cucchiaino da spalmare su una fetta di pane caldo, tutto questo salta fuori e ci avvolge col suo profumo e col suo sapore.
Quest’estate ho potuto preparare la marmellata di gelsi neri, di prugne, di mirtilli, tutta frutta biologica coltivata con amore, donatami o acquistata da produttori locali. Sto aspettando la maturazione del sambuco e delle more che raccoglierò nel bosco dietro casa, ho visto che ce ne sono in abbondanza.
Per ogni chilogrammo di frutta metto non più di 300 grammi di zucchero. A seconda della frutta poi insaporisco con buccia e succo di limone, cannella e chiodi di garofano, aroma di vaniglia o di rosa. E’ la frutta a chiedere. Spesso unisco delle mele che fanno addensare più velocemente e ‘arrotondano’ il gusto se serve.
Ah, dimenticavo: con zucchine dell’orto un po’ troppo cresciute, mele, limone e vaniglia ho preparato una marmellata da leccarsi i baffi.
Grazie orto, grazie frutteto e grazie bosco!
