A Cherasco per un importante seminario, mi ritaglio un po’ di tempo per visitare la cittadina. E’ già sera e non è possibile visitare gli interni di chiese, palazzi, musei. Ce ne sarebbero di interessanti, basti pensare a Palazzo Salmatoris, già residenza dei Savoia, che in questi giorni ospita una mostra dedicata a Mirò, o al Museo della Magia, il più grande in Europa.
Mi accontento quindi di passeggiare per le vie del centro storico, dove si viene avvolti da un’atmosfera d’altri tempi. La sua storia ebbe inizio nel Medioevo per svilupparsi poi pienamente nei secoli successivi. Importanti edifici civili e religiosi testimoniano la sua importanza nei secoli.
Ci sono due importanti punti d’accesso, l’Arco secentesco del Belvedere e l’arco settecentesco di Narsole, situati ai due estremi della via centrale. La pianta è semplice, le vie si intersecano perpendicolarmente ed è impossibile perdersi. C’è anche un Castello Visconteo, interessante ma privato e non aperto alle visite.
Ecco la Chiesa di San Pietro, la più antica della città, con la sua bella facciata romanica, e la Chiesa di San Martino.
Degni di nota il Palazzo Comunale con la Torre Civica ed il campanile della Chiesa di San Gregorio.
Dai suoi bastioni del ‘500, percorribili con una piacevole passeggiata, lo sguardo si apre sulle Langhe, con i loro dolci rilievi collinari, fino ad ammirare in lontananza le Alpi.
Attorno alla cittadina ci sono più di 100 km di sentieri percorribili a piedi o in bici. Tra questi, famoso il “sentiero del bacio”.
Nella vicina frazione di Roreto, il percorso “Nara la rana”, con murales che ne raccontano a storia, è dedicato ai bambini.
Torno a casa con un dolce ricordo, i tipici “Baci di Cherasco”, cioccolatini a base di cioccolato fondente e nocciole. Una delizia per il palato, trovati in una storica pasticceria un attimo prima della chiusura.
Dovrò tornarci, spero presto, con più tempo a disposizione, per vagabondare nelle Langhe, perdermi tra i vigneti e le vaste coltivazioni di noccioli, alla ricerca di bellezze artistiche e naturalistiche e per assaporare i gusti della tradizione.