Sarebbe così triste il bosco d’inverno se non ci fosse qualche fronda verde! Dobbiamo ringraziare i sempreverdi, alberi che non esattamente mantengono le foglie, ma le perdono un po’ per volta, non lasciando mai i rami completamente spogli.
Impariamo a riconoscerne qualcuno, con le immagini tratte dal libro “Alberi ed arbusti dei nostri boschi”, Botalla edizioni, che ho scritto ed illustrato.
Prime tra tutti ci sono quelli che appartengono al grande gruppo delle conifere. Nel nostro territorio abbiamo gli abeti rossi, molto diffusi lungo le pendici delle montagne, gli abeti bianchi, i pini silvestri dalle pigne decorative, e i pini strobi, impiantati in gran numero dopo la metà del secolo scorso per la crescita veloce.
Ma troviamo anche il bell’agrifoglio dalle foglie spinose e dalle bacche rosse, simbolo dell’inverno e in particolare del Natale. Più piccolo, solo un arbusto, è il pungitopo, dalle foglie che hanno una sola spina, anch’esso con belle bacche rosse.
C’è anche l’alloro dalle foglie aromatiche che proprio d’inverno fa sbocciare i fiori. Non è originario dei nostri boschi, ma spesso può sfuggire dalle coltivazioni e diffondersi. Da non confondersi col lauro ceraso, utilizzato per formare fitte siepi sempreverdi, le cui grandi foglie ovali non sono aromatiche.
Nei boschi che crescono nella zona mediterranea ci sono altri sempreverdi, come il leccio e il pino marittimo.
Nei parchi e nei giardini vengono coltivati alberi che arrivano da molto lontano e li abbelliscono con le loro foglie persistenti dalle belle forme, come ad esempio le magnolie, le sequoie e tanti altri.
Può essere interessante andare per boschi e parchi e cercare di individuare i vari sempreverdi. Le illustrazioni dell’articolo sono tratte dal libro “Alberi ed arbusti dei nostri boschi”, Botalla editore, che puoi consultare per approfondire.
Qui trovi un articolo sul pungitopo e puoi scoprire come si distingue dall’agrifoglio.
E se vuoi, qui (a breve) puoi scoprire la leggenda dei sempreverdi.