Parte dalla città un sentiero che in poco tempo ci permette di entrare in un luogo che ha della magia. La strada del Gorgomoro parte dall’oratorio di San Giuseppe, edificato nel secolo XVIII e successivamente restaurato, nel rione Riva di Biella. Costeggia il torrente Oropa che nasce dal Mucrone, percorre la conca di Oropa e giunge fin qui, poco prima di confluire nel torrente Cervo.
Dall’altra parte del sentiero c’è una roggia che portava all’antico mulino e alla fucina dove venivano forgiati attrezzi ed armi. Di questi antichi edifici rimangono poche rovine.
Di solito lascio l’auto di fianco alla salita del vecchio ospedale, nel viale alberato, ma anche la piazza del Sociale non è lontana. Più avanti la strada è stretta, il parcheggio davanti all’Oratorio è piccolo e a volte si fatica a trovare posto.
Il tracciato parte quasi in piano, così si possono ammirare in tranquillità le piante che crescono intorno. Robinie, querce, sambuchi, noci formano un bosco ombroso e pulito. Il percorso è reso ancora più suggestivo dalla presenza di passerelle e ponticelli in legno. Non ci si aspetta di trovare un luogo così fiabesco a pochi passi dalla città.
Il torrente in questo tratto dona il meglio di sé, con i suoi salti, le cascatelle, le pozze d’acqua cristallina. La sua musica invade piacevolmente l’ambiente, quante cose ha da raccontare a chi sa ascoltare!
Più avanti il sentiero comincia a salire. Chi vuole continuare, può raggiungere Cossila, il Favaro ed infine Oropa, con un percorso di circa quattro ore. Oppure si può scegliere di fermarsi sulle sponde del torrente per apprezzarne le sfumature, i riflessi, la piacevole frescura.
Sembra di entrare in un’altra dimensione dove le forme, i colori, i suoni della natura ci pervadono col loro potere vivificante.
Se non si vuole proseguire e completare l’itinerario con un percorso ad anello, si può tornare in città attraverso lo stesso percorso, accorgendosi di quanto sia diverso lo stesso paesaggio visto da un’altra prospettiva.
Si sta bene in tutte le stagioni in questo luogo. Ricordo di averlo percorso d’inverno, anni fa, quando il ghiaccio e la neve facevano ancora notare la loro presenza.
In primavera si è avvolti dall’aroma intenso che emanano i fiori dell’aglio orsino. Questa piccola bulbosa si è propagata nel sottobosco. Dopo aver fruttificato e raccolto l’energia per l’anno seguente, lascia ingiallire le foglie e a poco a poco sparisce, lasciando ben vivi sotto terra i preziosi bulbi.
Negli afosi giorni d’estate il luogo è molto frequentato da persone in cerca di un po’ di frescura. Stupisce come, nonostante la siccità, qui il terreno sia sempre umido. Con la presenza del torrente e degli alberi, si crea un bel microclima. Nei decenni passati, quando nel territorio le piscine ancora non c’erano e non erano in tanti a permettersi le vacanze al mare, questo luogo era definito “la piscina di Biella”. Ancora adesso c’è chi viene a prendere il sole lungo il torrente e a metterci i piedi a bagno.
Nota: Recentemente sono stati effettuati interventi di ripristino e manutenzione del sentiero, dei ponticelli e dei camminamenti in legno, a cura del Comune di Biella, del Cai e del Casb. Il percorso, nel suo primo tratto, è agevole.
Bravissima. Esiste e si può vedere una pianta delle rogge presenti in città? Qual’ è il percorso della Roggia del Trezo Principe?
Buongiorno, grazie. Mi spiace ma non conosco il percorso della roggia da lei citata. Può rivolgersi ad Atl Biella, le sapranno certamente dare informazioni in merito o indirizzarla a chi potrà aiutarla.