E’ quello che si dice da sempre sulle ciliegie: ne mangio una, poi ancora una, e un’altra… Come fermarsi, se sono così dolci e succose? Sono sempre state la gioia dei bambini, che una volta potevano salire sugli alberi a raccoglierle, beati loro! E dopo la scorpacciata, unite a due a due erano i migliori orecchini che una bimba potesse desiderare.
Adesso non tanti hanno il tempo e la pazienza di raccoglierle, e poi di conservarle, sciroppate, sotto grappa, in marmellata…
Quando ho la fortuna che un amico mi inviti a raccoglierle, non mi faccio certo sfuggire l’occasione!
Ed ecco che torno a casa col mio raccolto e con la pancia piena. Quelle rimaste finiscono nei vasetti, sciroppate con acqua e zucchero, pronte da gustare nelle serate invernali.
Abbiamo la fortuna di avere ciliegi coltivati che ci danno dolci frutti succosi; ma esiste una specie selvatica, con una splendida fioritura primaverile e piccoli frutti, di cui parlo qui: I doni del ciliegio selvatico.