Che bel dono ho ricevuto oggi! Due bei cestini pieni di more di gelso. E’ così raro averne, che la prima cosa da fare è assaporarne un bel po’, sono così dolci e profumate!
Ma sono così delicate che è difficile conservarle, così mi organizzo per farne marmellata.
Non è difficile: dopo averle sciacquate velocemente ed asciugate, le sistemo in due pentole con un terzo di peso in zucchero. Le lascio riposare per qualche ora, poi procedo con la cottura.
Non l’avevo mai preparata prima, e nemmeno assaggiata, per cui sono curiosa del risultato. Sarà bello ritrovare il profumo della primavera inoltrata, quando sarà inverno.
Non sono in tanti ad apprezzare i frutti del gelso, forse perché sono piccoli, poco visibili, quelli neri macchiano tantissimo le dita e, se non si fa attenzione durante la raccolta, anche i vestiti. Impossibile negare di averli assaggiati, visti i segni che lasciano!
Un tempo quest’albero era molto diffuso, visto che era legato all’allevamento dei bachi da seta, attività ormai abbandonata. Fa parte della famiglia delle moracee e viene anche chiamato “albero delle more”, vista la somiglianza con le more del rovo, che appartiene però alla famiglia delle rosacee. I suoi frutti, in realtà drupe, sono più allungati.
Ne conosciamo due varietà, il gelso bianco e il gelso nero; si distinguono per il colore dei frutti.
E’ anche un bell’albero, dalla chioma folta e rotondeggiante. Meglio coltivarlo in un frutteto, proprio perché i numerosi piccoli frutti, quelli del gelso nero soprattutto, cadendo possono macchiare.
Le more del gelso sono così ricche di nutrienti che se ne trovano in commercio essiccate.