Avevo notato, passando accanto al giardino di una bella casetta in un giorno d’inverno, questo arbusto particolare, brullo e spinoso.Mi ero chiesta che cosa fosse, visto che non fa parte della nostra flora spontanea e non ne avevo notati altri.
Ho fatto qualche ricerca e sono tornata ad osservarlo in momenti diversi.
In questi giorni di primavera è ancora in parte fiorito, anche se la piena fioritura è passata. Al posto dei primi fiori si stanno già formando i frutticini, mentre qualche ape sta ancora approfittando degli ultimi fiori, bianchi, profumati, con numerosi stami gialli.
Si tratta dell’arancio trifogliato, chiamato anche ponciro, (citrus trifoliata). È un arbusto originario della Cina settentrionale e centrale, usato anche come portainnesto per altri agrumi, che rende più resistenti al freddo.
È l’unico agrume che perde tutte le foglie in autunno. Le foglie sono composte da tre foglioline dal margine finemente seghettato, una centrale più grande e due laterali più piccole.
I frutti sono simili a piccole arance che a maturazione si tingono di giallo. La buccia è leggermente pelosa, il sapore della polpa è amaro, per cui non viene utilizzato per l’alimentazione.
Ma la parte più vistosa di questa pianta sono proprio le spine, numerosissime, lunghe almeno quattro o cinque centimetri. Quante difese ha sviluppato! Forse, come dice un’antica leggenda cinese, proprio per insegnare che si può imparare a sopravvivere anche negli ambienti più ostili. Certamente ha buone difese, e sopravvive anche alle gelate più intense.
Piccola pianta coraggiosa…