Quando d’autunno la natura comincia a prepararsi per l’inverno, ecco che ancora ci dona i suoi frutti. Anche gli ultimi frutti sono sempre stati una ricchezza per la civiltà contadina, quando si raccoglieva tutto e si conservava come meglio si poteva, con la cura e le attenzioni quotidiane perché nulla andasse sciupato.
Rimangono ancora nelle nostre vallate gli orti-frutteti dove crescono meli e peri di varietà ormai dimenticate, insieme a nespoli, pruni, cornioli.
Come dicevo, un tempo si raccoglieva tutto, lasciando soltanto qualcosa per gli uccelli e gli altri animali selvatici, perché potessero cibarsene.
Ora lo fa solo chi ha tempo e spazi da dedicare a questo lavoro, ci vuole vera passione. E’ molto più pratico acquistare nei supermercati.
E poi, i frutti non sono perfetti! Le forme possono essere irregolari, qualche insetto o le intemperie possono averne segnata la superficie. Ma vuoi mettere, il piacere della raccolta, e il gusto, proprio della frutta matura. Che delizia!
Ne approfitto sempre, quando qualcuno mi invita alla raccolta. E quando il raccolto è abbondante, ecco che si preparano le marmellate (quella di mele e pere è deliziosa!) o in modo più veloce si riempiono vasetti con i frutti cotti in forno e messi sottovuoto. Le merende invernali sono garantite!