Ad affascinare di più è il colore, detto proprio “color malva” per la sua particolarità. Ma la malva ha tante proprietà ed è una fortuna quando cresce e fiorisce così abbondantemente come in certe zone.
Un tempo si faceva spesso la minestra di riso e malva, detta “ris e riundelle” per la forma rotondeggiante delle foglie.
Ogni tanto la preparo, in primavera, quando le foglie sono più tenere, ma cucino le foglie anche come contorno, insieme ad altre erbette, come silene, primule e altro, appena stufate.
Ma ho un’amica che con pazienza prepara le tisane. In un pomeriggio assolato abbiamo raccolto insieme tanti bei fiori. Nel suo orto ne crescono così abbondanti che anche se si raccolgono non si vede, e le piante continuano a produrne, giorno dopo giorno, per tutta l’estate.
Poi li fa seccare lentamente a bassa temperatura con un essiccatoio e li conserva in un ambiente asciutto, avvolti nella carta, così non si creano muffe.
Poi quando occorre confeziona delicati sacchettini trasparenti legati con nastrini dello stesso colore oppure li mette nei vasi.
Hanno una buona essenza queste attività svolte a contatto con la natura, già solo il colore nutre gli occhi e lo spirito.
Ma nelle sere d’inverno, quando una tisana calda è gradita, ecco che si apprezzano anche le proprietà medicinali della malva, che può alleviare i disturbi quali tosse e mal di gola o di stomaco ed intestino.
Il tuo articolo è molto bello, accanto alle notizie scientifiche e pratiche scrivi commenti poetici che scaldano il cuore e danno emozioni positive. Grazie
Grazie a chi come te trova ancora tempo, voglia e passione per dedicarsi a queste attività che rendono bella la vita!