Ogni tanto viene a trovarci, d’inverno, un vento gelido del Nord. Porta un freddo intenso che gela la terra e l’acqua nelle pozzanghere. E’ il temuto burian ( arrivò l’ultima volta verso la fine di febbraio 2018), che vorremmo confinato nelle steppe russe, soprattutto adesso che stanno sbocciando le primule e i bulbi cominciano a preparare i fiori.
In questi giorni ancora più freddi dei giorni della merla, occorre pensare ai piccoli animali selvatici che devono sopravvivere all’aperto, con poco cibo a disposizione.
Ma bisogna fare attenzione perché il nostro aiuto può rivelarsi dannoso se non rispettiamo le loro esigenze.
La prima cosa che ci viene in mente è dare loro briciole e pezzi di pane. Lo fanno spesso i miei vicini e l’ho fatto anch’io in passato. E’ bello pensare che ci sia una certa attenzione verso gli uccellini. A volte, se i pezzi di pane sono grandi, ne approfitta anche una volpe affamata che passa di lì, più difficile che lo faccia un gatto randagio, a meno che sia proprio affamato!
Adesso si sa, però, che il pane e tutti i carboidrati in genere possono essere anche letali per loro. Del resto in natura si nutrono di animaletti (gli insettivori) o di semi (i granivori). Il nostro pane, fatto con le farine raffinate, troppo ricche di glutine, con l’aggiunta di lieviti, sale, zuccheri, è quanto di peggio possano mangiare, anche se lo fanno spinti dalla fame.
Per questo è vietato dare cibo ai cigni e alle anatre che popolano i nostri laghetti, ne possono morire!
Come possiamo fare quindi?
Nei negozi di animali si trovano delle palline di semi e grasso pensate proprio per loro. Attenzione però, perché può capitare che gli uccellini restino impigliati nella rete che li avvolge. Meglio quindi toglierla e posare il cibo in una mangiatoia per uccellini appesa al ramo di un albero.
Poi ci sono i semi oleosi come noci, nocciole, arachidi, mandorle, semi di zucca o di girasole, qualche piccolo pezzo di mela: ne vanno ghiotti! Meglio se li tritiamo un po’. Si vendono anche confezioni di semi misti per loro.
Ne compriamo un po’, magari approfittando di qualche offerta, e ogni tanto, nei giorni più freddi, ne mettiamo una manciata negli angoli che frequentano, possibilmente negli spazi aperti o in alto per evitare qualche agguato felino.
I loro canti primaverili ci ricompenseranno abbondantemente delle nostre attenzioni!
Nota: nell’immagine in evidenza, due cinciallegre.