C’era una volta “il trenino” che collegava Biella città con Oropa, sede di un importante Santuario Mariano, forse il più importante d’Europa. Fu in funzione dal 1911 al 1958 e permetteva a numerose persone di recarsi al Santuario per una messa o anche solo per una preghiera e per accendere un cero votivo, ma non erano poche le persone che lo sceglievano per il viaggio di nozze, che di solito durava una sola giornata ma che sarebbe stato ricordato per tutta una vita. Non erano comuni i viaggi in quei tempi, considerando anche che ci furono nel frattempo ben due guerre mondiali.
Il percorso era lungo 14 km e si percorreva in circa un’ora. Visto il dislivello che copriva più di mille metri senza cremagliera, ma solo ad aderenza, con ampie curve, veniva definita “l’Ardita d’Italia”.
Oggi è possibile percorrerne a piedi l’intero tracciato, che si snoda tra boschi ed ampie vedute, solo in parte su strada asfaltata.
Il percorso è suggestivo, soprattutto pensando a quanto sarebbe bello poter recuperare l’antico mezzo. So che ci sono associazioni che si battono per il ripristino, ma sembra ancora cosa lontana. Ho letto che gli ingegneri incaricati di smantellare l’intero percorso ne fossero stupiti, visto che nello stesso tempo in altre zone di montagna, Svizzera ed Austria, si stavano costruendo strutture simili.
Tutti i binari sono stati tolti, l’antico vagone posto di lato al Santuario in realtà proviene dall’estero, dei nostri non mi pare che ne siano stati conservati.
Siamo fatti così, in nome del progresso riusciamo a demolire capolavori, così com’è successo recentemente con l’antica funicolare che univa Biella piano con Biella Piazzo (una delle tre presenti in Italia), sostituita da un ascensore perennemente in panne.
Bando ai ricordi, i nostri passi si susseguono leggeri, il percorso non presenta mai ripide salite, com’è da prevedere, ed è incantevole per i paesaggi che offre sulle montagne e sulla pianura. Mi dicono che una volta fosse ancora più spettacolare, i pendii erano destinati a pascolo ed erano tutti puliti, mentre ora sono in gran parte invasi da una boscaglia fitta. Dalla statale per Oropa si può ammirare un bel ponte a tre archi. E’ ancora in ottimo stato di conservazione l’unica galleria, seguita dal “girone”, un ampio tornante che permetteva di addolcire una salita.
Quando si arrivava ad Oropa, si poteva godere della bella vista del Santuario circondato dalle montagne, del percorso del Sacro Monte, e prima di ripartire non poteva mancare una sosta alla Locanda della Stazione, proprio davanti alla fermata del trenino per una bevanda calda, per una polenta concia o per un panino con la classica lingua in brusco.
Ho percorso il tracciato a piedi alcune volte, nelle varie stagioni, ma come mi piacerebbe ripercorrerlo in trenino. Chissà che questo sogno di tanti non possa diventare realtà in un futuro non troppo lontano!
Una volta arrivati quassù, da visitare, oggi come un tempo, il Sacro Monte di Oropa