C’è una caratteristica che accomuna quasi tutti i paesi di montagna, in particolari sulle Alpi e che li rende unici. Ogni balcone, ogni finestra, ogni piccolo giardino sono decorati da cascate fiorite. Le piante più apprezzate sono senza dubbio le petunie, in tutte le loro varietà di specie e di colori. Hanno la caratteristica di formare lunghi tralci fioriti e ne bastano poche piante per decorare intere balconate. Ma anche i pelargoni, meglio conosciuti come gerani, non sono meno comuni, sia quelli zonali che i ricadenti.
Un buon vantaggio delle petunie è la relativa facilità di coltivazione: terra ricca, abbondanti concimature durante la stagione della fioritura, temperature non eccessive. Anche a casa mia le ho sempre coltivate, ma negli ultimi anni qualcosa sta andando storto. Pur innaffiandole e concimandole frequentemente, spesso i loro rami si seccano, fanno fiori sempre più piccoli; si riempiono poi di muffa grigia che è quasi impossibile da debellare. Ho dovuto quindi passare ad altre piante.
Più resistenti i gerani, che sopportano bene anche un clima più caldo. Al Sud vengono addirittura piantati in piena terra e restano all’aperto anche d’inverno, mentre al Nord a metà autunno occorre ritirarli in un locale non riscaldato ma riparato.
Ma in quelle località alpine, in cui le temperature sono più dolci, ecco che danno risultati incredibili. Mi incanto ad ammirare quelle belle finestre, con gli accostamenti cromatici scelti con gusto. L’occhio attento riesce a creare begli effetti cromatici tra le varie piante, tenendo conto anche della tinta di muri e finestre. Insomma, una delizia per lo sguardo! Ed oltre il vetro, a completare il quadretto, preziose tendine ricamate a mano.
L’estate è breve in montagna, occorre nutrirsi di colori il più possibile, prima dell’arrivo del lungo inverno!