Mi sono svegliata questa notte sentendo una finestra che sbatteva e la pioggia che cominciava a cadere. “Meglio chiudere” ho pensato. E poi è arrivata la tempesta. Vento forte, pioggia battente, lampi, grandine. “Le mie piante, i bruchi che sto allevando…” Ho aperto la porta che dà sul terrazzo e sono stata investita da pioggia e grandine mentre ritiravo i vasi più vicini e la preziosa teca con le pupe di macaone.
Poi li ho sentiti, forti nella notte, più forti del rumore degli elementi scatenati, gli schianti dei rami che si spezzavano, il tonfo pesante degli alberi che cadevano a terra.
La luce dei lampi illuminava a tratti uno scenario desolante. Intravedevo il cielo là dove prima c’erano le sagome imponenti di due robinie e di un grande frassino. Il prato era bianco di ghiaccio, il vento continuava a vorticare facendo ondeggiare le fronde degli alberi.
Poi così com’è arrivata, la tempesta se n’è andata, indifferente, brontolando in lontananza come persona che dopo uno scoppio d’ira si calma, continuando per un po’ a brontolare tra sé e sé.
Questa mattina un sole già caldo e un cielo terso fanno da cornice innocente alla desolazione. Qualcuno conta i danni di tetti scoperchiati, di recinzioni divelte, di orti tritati.
Tra rami spezzati e foglie rovinate, nell’aiuola semidistrutta le mie zinnie alzano il capo fiorito; anche le rose stanno abbastanza bene, qualche fiore si è salvato. Un ragno sta rifacendo la sua tela.
Messaggio ricevuto: rimbocchiamoci le maniche. Bisogna contare le ferite e ripristinare l’ordine. La vita continua!
(N.b.: tromba d’aria del 21 luglio 2020 ore 01,30/02,00)
Cara amica, questo è uno dei tanti insegnamenti che dovremo sempre tenere a mente, ” la nostra piccolezza di fronte alla natura” oltre che alla piccolezza forse anche inutilità, non so dove ho letto la seguente frase: non possiamo fare a meno della natura, ma la natura può benissimo fare a meno di noi. Gli elementi sono da noi a volte previsti, quindi in certe situazioni possiamo attrezzarci per limitare i danni, ma mai potremo fermare il loro incedere ne mutare il loro corso, anche se probabilmente siamo una componente del mutamento del clima ecc,.. di certo siamo agenti inquinanti in ogni modo. ma la plurimillenaria storia del nostro, “non nostro, siamo inquilini” pianeta ha visto un susseguirsi di fenomeni atmosferici che hanno cambiato la natura e stravolto la vita sul pianeta.
Mi è sempre gradito seguire i tuoi articoli.