Che meraviglia queste fioriture primaverili! Bastano pochi arbusti ad inondare il giardino di colori. Anche se durano poco, il piacere che ci offrono è immenso. Ma bisogna avere l’accortezza di seguire poche regole per ottenere il meglio da loro.
Non sono certo un’esperta in materia di giardinaggio, anche se mi piace seguire le poche aiuole che ho.
La regola più importante che seguo quando si tratta di potare è questa:
gli arbusti che fioriscono presto in primavera vanno potati subito dopo la fioritura; infatti, rifioriscono l’anno seguente sui rami che crescono già a partire dalla tarda primavera o dall’inizio dell’estate. Una potatura tardiva comprometterà la fioritura perché la pianta non avrà più il tempo di produrre nuovi getti floreali.
E’ il caso ad esempio della forsizia; mi sembrano così tristi questi rami corti che portano solo due o tre fiori; eppure tante volte viene relegata soltanto alla funzione di siepe e viene potata anche a fine autunno. Potiamola ad aprile, accorciando i rami che hanno finito di fiorire e diamole modo di svilupparsi pienamente!
La stessa cosa può succedere al chaenomeles o cotogno del Giappone che fiorisce nello stesso periodo, di solito già a marzo. Potato in autunno, porterà pochi fiori su rami troppo corti, mentre la sua natura sarebbe produrre fioriture abbondanti su rami più lunghi…
Che dire poi della bella camelia, dalla forma perfetta in questo caso, ma anch’essa con pochi fiori!
E la Clematide montana? Saranno proprio i rami apparentemente secchi, cresciuti durante l’estate scorsa, a creare quella meravigliosa cascata fiorita che potrà ricoprire un’anonima recinzione. Se li potiamo, niente fiori fino all’anno prossimo!
E’ una lezione che ho dovuto imparare. E se per un anno non riesco a fare in tempo, pazienza, piuttosto che perdere la fioritura preferisco una crescita un po’ disordinata…