In questa stagione le foglie si colorano di rosso, di giallo, di arancione, di ocra…è una festa per gli occhi! Non penso sia altrettanto per gli alberi che, percependo che la temperatura dell’aria si sta raffreddando, si preparano al lungo sonno invernale.
Prima del letargo però fanno scorta, richiamano tutte le sostanze nutritive presenti nelle foglie prima di lasciarle cadere.
La presenza più o meno abbondante di certi minerali rimasti nelle foglie ne caratterizzano il colore.
L’albero chiude poi i canali che nutrivano le foglie e queste sono inesorabilmente destinate a staccarsi e a cadere. A volte lo fanno con grazia, regalandosi un delicato ed armonioso volo nell’aria, loro che non si erano mai allontanate dal ramo.
Poi la terra le accoglie; il sole, la pioggia, la neve forse, e mille insetti e batteri giorno dopo giorno le spoglieranno del loro vestito, facendole diventare sempre più marroni, fino a lasciarne soltanto le nervature e poi più nulla. Le loro ultime sostanze torneranno alla terra che le ha nutrite e diventeranno a loro volta nutrimento per l’albero che le ha generate.
I colori autunnali sono dunque una festa o un ultimo triste saluto prima di morire?
Comunque lo si voglia interpretare, ad uno sguardo attento non può sfuggire che là dove una foglia si è staccata è già presente, più o meno evidente, una gemma pronta ad aprirsi ai primi raggi tiepidi di un sole primaverile che tornerà a scaldare il ramo. E il ciclo del verde ricomincerà.