Sono coloratissimi, decorativi, facili da fare… perché non provarci? La loro realizzazione, nell’ambito delle iniziative svolte ad Oltrebosco a luglio, ha coinvolto in modo piacevole sia adulti che bambini.
Basta poco: due spiedini di legno di una ventina di centimetri o due ramoscelli per farli più rustici; un po’ di lana o di cotone dei colori preferiti e si comincia!
Col primo filato scelto, si legano due bastoncini con un doppio nodo; si aprono a croce ottenendo quattro punte e si comincia ad avvolgere il filo sempre nello stesso senso: sopra la prima, poi la seconda, la terza e così via.
Per ottenere un buon risultato, bisogna tenere il filo ben teso. Dopo alcuni giri si può cambiare colore, fermando il filo con un nodino o, se si riesce, tenendo fermi i due capi con le dita.
Si può tenere le codine lunghe in modo che alla fine si formi un bel ciuffo in fondo.
Quando tutti i bastoncini sono stati rivestiti, si ferma l’ultimo filo e si prepara un’asola per appenderlo.
Un’idea carina è quella di preparare gli addobbi per l’albero di Natale, utilizzando colori adatti.
Si possono ottenere dei mandala più complessi partendo da due croci , sovrapponendole e continuando ad intrecciare unendo le otto punte.
Si può passare da una punta all’altra ottenendo un ottagono, oppure a punte alternate ottenendo un quadrato o unendo solo le punte opposte creando dei triangoli.
Una volta appresa la tecnica, con la nostra fantasia possiamo fare tante varianti.
La scelta dei colori, dei filati che possono essere pregiati, e l’inserimento di perline o conchiglie possono ulteriormente arricchire il manufatto che può diventare un oggetto d’arredo e trovare posto nella casa.
Ne sono stati realizzati alcuni dal diametro di oltre un metro, con molte punte!
Sono molto diffusi nei Paesi del Centro America, soprattutto in Messico, dove vengono chiamati “ojo de diòs”. In certi villaggi un tempo c’era la tradizione di costruirne uno grande alla nascita di un figlio e di arricchirlo a mano a mano, seguendo gli eventi della vita del bimbo fino ai cinque anni. Ogni colore aveva un significato preciso.
Oggi possiamo pensare ad un desiderio mentre lo si intreccia, poi lo si appende ad un albero finché il sogno si avvera ed infine lo si brucia o lo si sotterra.
Oggi, uno dei realizzatori più conosciuti è Jay Mohler; lo si può contattare tramite il suo sito o su facebook.
Questo mandala ha origini antichissime, infatti ne sono stati trovati alcuni nelle tombe d un’area archeologica del Perù (foto dal web)
A questo punto, mettiamoci all’opera e creiamo i nostri mandala. E che siano pieni di sogni da realizzare!