Lo si vede da lontano, con i suoi torrioni e le mura merlate, circondato da mura e vigneti. Concepito per il controllo strategico della Valle dell’Adige, dal 1977 è gestito dal FAI che ne cura i restauri e la manutenzione.
Si lascia l’auto nel piccolo parcheggio e si sale lungo la stradina lastricata di pietre chiare, a volte un po’ scivolose (è indispensabile avere scarpe comode!) che si inerpica sulla collina, tra vigne e ulivi.
E’ lì da oltre dieci secoli, nato come fortezza e via via trasformato, a partire dal Medioevo, in uno dei castelli più suggestivi del Trentino, appartenuto quasi sempre alla nobile famiglia di Castelbarco; fu meta di artisti e intellettuali.
Il complesso, nonostante i crolli di diverse parti, è ancora grandioso.
Si può visitare la Casa delle Guardie, con affreschi della metà del ‘300 dedicati alla vita cavalleresca.
All’ultimo piano del Mastio si può ammirare la Casa d’Amore, con affreschi dedicati all’amor cortese. Purtroppo molti affreschi sono stati rovinati dai crolli, dalle intemperie o da visitatori poco rispettosi.
Si attraversa anche un rigoglioso giardino ricco di slanciati cipressi e di pergole con viti cariche d’uva bianca e nera, quasi matura in questi giorni di fine agosto. Tutto intorno, lo sguardo spazia sul dolce paesaggio.
E’ squisita la gentilezza del personale della biglietteria, dove c’è anche uno spaccio di prodotti del territorio, tra cui l’olio prodotto dai circa cinquanta ulivi del giardino, così come quella del gestore del piccolo bar dove una tappa è d’obbligo: lì c’è la finestra che incornicia la veduta più bella sulla vallata.
Il castello è aperto al pubblico dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 18 in estate, alle 17 in autunno. E’ chiuso d’inverno.
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