Caldo e afa, qui. Voglia di temperature più miti… e allora una fuga verso la Valle d’Aosta, non troppo lontana.
La scelta cade sulla Valtournenche questa volta. E’ una valle verde dominata da un mitico quattromila: il Cervino.
Per noi comuni escursionisti il punto migliore da cui ammirarlo in un’aurea fiabesca è il Lago Blu, poco prima di Cervinia.
Il lago è piccolo, ma ha una caratteristica che lo rende unico: nelle sue acque si specchia, in tutta la sua bellezza, una delle montagne più alte dell’arco alpino.
Non ci ero mai stata e come l’ho visto mi sono ricordata di alcune vecchie cartoline: il punto di vista era proprio questo!
Una delle altre tappe che abbiamo raggiunto per ammirare il colosso è il rifugio Oriondé Duca degli Abruzzi.
La salita è piuttosto ripida, circa 800 metri di dislivello da Cervinia, ma il sentiero è largo e comodo e offre l’opportunità di tagliare le curve più ampie con ripidi sentieri.
Il rifugio si vede fin dal primo tratto del percorso, ed è sempre là, in alto, finché finalmente lo si raggiunge, stanchi e sudati. Anche qui le temperature superano la media!
Mi emoziona sapere che qui hanno dormito esperti scalatori prima di tentare l’ardua salita. Mi fa piacere sapere che è raggiungibile da chi come me non è uno scalatore ma ama ed apprezza la montagna e i suoi panorami e si accontenta di raggiungere la base della grande montagna.
Come tante altre cime così difficili da raggiungere, anche questa ha il suo triste bilancio di vittime. A circa 100 metri di dislivello, la croce di Carrel ricorda la tragica fine di quello che fu il primo italiano a raggiungerne la vetta.
Uno sguardo attorno e si ha la testimonianza diretta di quanto si stiano sciogliendo i ghiacciai. Nel giro di pochi anni si sono dimezzati. Restano scoperte le rocce prima innevate.
I ruscelli, i torrenti, le cascate invece sono impetuosi; è tutto ghiaccio che si scioglie, penso; e il timore di vedere nella mia vita estinguersi i ghiacciai sui quali da ragazza ho posato gli scarponi sta diventando quasi certezza. Può ancora cambiare il clima, forse si possono ancora salvare. Lo spero, per la nostra stessa sopravvivenza!