E’ un piacere risentire la musica dell’acqua nei ruscelli di montagna! E il fragore delle cascate…Le piogge, peraltro non così abbondanti in queste zone, sono riuscite a rimpinguarli. Sembravano spariti. Sono così belli quando li incontri lungo il cammino, col crescione che ci cresce dentro, gustoso e leggermente piccante, la calta palustre con i suoi fiori di un giallo intenso che crescono sulle sponde, con le piccole felci…
Ogni volta che piove sento persone lamentarsi del tempo… Certo, la pioggia porta con sé un po’ di malinconia, mentre il sole ci riscalda, ci rende allegri, asciuga il bucato e ci fa venire voglia di uscire. Camminare in montagna poi diventa anche difficile, se il tempo non è sereno.
Ma non possiamo ignorare che la siccità e il caldo eccessivo degli anni passati ha arrecato danni dei quali forse non ci rendiamo ancora conto pienamente.
La mancanza di pioggia significa per gli alberi fare la fame: senz’acqua non possono assorbire dal terreno i sali minerali in essa disciolti, che forniscono il loro nutrimento. Così indeboliti sono inoltre più facilmente attaccabili da parassiti e malattie diverse.
Lo scioglimento dei ghiacciai e dei nevai si farà sentire con la penuria di acqua potabile.
Lo scorso anno abbiamo visto scendere drasticamente il livello dei laghi.
E allora, ben venga un po’ di pioggia a portare nuova linfa alla vita. E riabituiamoci ad ascoltare il suono di acque cristalline!
