Sarà per il suo portamento esile, per la corteccia bianca o per i rami flessibili… la betulla non manca di incantarmi in tutte le stagioni. L’ammiro d’autunno, quando crea un bel legame pittorico tra gli arancioni delle felci secche e gli azzurri intensi del cielo.
La cerco d’inverno, quando i suoi tronchi quasi si confondono con il bianco della neve e i rami scuri, spogli, stendono ricami verso il cielo.
Ne accarezzo i rami in primavera, quando si ricoprono di amenti dorati e di tenere foglioline appena abbozzate.
Ne ascolto il canto delle fronde nelle giornate estive, sotto la sua ombra leggera che non nasconde il sole né il paesaggio.
E dire che non è considerata una pianta pregiata da chi cerca solo un profitto: il suo legname è troppo tenero, non adatto da bruciare né per costruire, è invadente nei terreni acidi… Ma noi, che ne apprezziamo la poesia, non possiamo non amarla!