Alcuni decenni fa, si è provveduto ad effettuare rimboschimenti con un pino venuto dall’America, il pino strobo, detto anche pino di Weymouth. Tra i pregi che hanno portato alla sua diffusione anche in Italia, la crescita piuttosto veloce (anche di un metro all’anno da giovane) e l’utilizzo per la produzione di cellulosa.
Gli esemplari venivano piantati piuttosto vicini, con l’intento di effettuare diradamenti successivi; in assenza di questi, i pini sono cresciuti fitti fitti, arrivando a perdere molti rami in basso per assenza di luce.
Attraversando un bosco di strobi si viene avvolti da un silenzio surreale; i passi vengono attutiti dal morbido manto di aghi non decomposti che ricoprono il terreno. Si nota l’assenza perfino degli uccellini e di altri animali del bosco, aumentando così la sensazione di solitudine e silenzio.
Sul suolo, tra gli aghi, sono cadute numerose pigne strette ed allungate e qualche rametto spezzato dagli aghi ancora verdi.
Come riconoscerlo? Ha un fusto eretto, con la chioma piuttosto stretta e i rami, paralleli al terreno, sviluppati soprattutto sulla parte alta del fusto. Gli aghi sono lunghi e morbidi e crescono a gruppetti.
Le pigne, strette e lunghe, permangono a lungo sui rami, anche quando hanno lasciato cadere i semi.