E’ l’ultima, interessante testimonianza della vasta foresta planiziale che si estendeva un tempo da Crescentino a Costanzana. Si tratta del “Parco delle sorti della Partecipanza” e si trova nel comune di Trino Vercellese.
E’ riuscito a resistere all’assalto del tempo grazie a rigide regole che pare abbiano avuto origine nel Medioevo, quando un marchese del Monferrato fece dono di queste terra alle famiglie, dette “partecipanti”, che contribuivano alla gestione del bosco. Regole che ne hanno impedito il taglio devastante e la trasformazione in risaie e campi coltivati, com’è successo invece tutto attorno. Guardando il territorio dall’alto lo si percepisce come un’isola galleggiante tra i campi che lo circondano. (da google maps)
In queste giornate di primavera quello che più colpisce sono le abbondanti fioriture del sottobosco e degli arbusti.
Vaste aree sono tappezzate di mughetti che stanno iniziando a fiorire. Già si comincia a sentirne il profumo, ma tra una decina di giorni sarà pienamente avvolgente!
In altre zone predomina l’aglio orsino, dalle foglie simili a quelle del mughetto, ma con un profumo molto meno poetico. Nei prossimi giorni sarà il suo intenso odore di aglio che si diffonderà nell’aria!
Poco oltre, ecco distese di narcisi selvatici, più piccoli di quelli coltivati, bianchi, teneramente profumati, già in piena fioritura. Prima d’ora li avevo visti soltanto in montagna, sulle pendici delle nostre Prealpi.
Naturalmente non mancano le piantine diffuse in tutti i nostri boschi, ma non meno interessanti: l’anemone nemorosa e le viole già sfiorite, le primule, le pervinche, il favagello, l’alliaria e tante altre.
Impossibile non notare l’asfodelo in piena fioritura, con le sue foglie scure, strette e lunghe e le belle, candide infiorescenze; in alcune zone affianca il sentiero creando una fitta bordura fiorita.
Tra gli arbusti, sono degni di nota in questo periodo i biancospini che qui raggiungono altezze considerevoli, ricchi di un’abbondante fioritura bianca; i noccioli che dopo aver lasciato cadere gli amenti si stanno arricchendo delle nuove foglie, ancora piccole e chiare; la fusaggine, anch’essa in piena fioritura, ma con fiorellini piccoli, con quattro petali sottili di un bianco verdognolo molto meno appariscente.
Sopra tutto questo si stagliano gli alberi: querce, salici, olmi, frassini… La loro ombra è ancora leggera, sono ancora piccole le foglie appena uscite dalle gemme. Tra poco saranno il verde e l’ombra a prevalere.
Un grazie sentito a chi mi ha permesso di conoscere questo angolo di paradiso terrestre: il gruppo Nordic walking UISP di Biella, di Germana Bernuzzo, insieme al Gruppo N.W. di Volpiano. Abbiamo percorso un itinerario di 14 km; i sentieri e gli sterrati sono comodi da percorrere, quasi totalmente pianeggianti, ma nonostante le segnaletiche è piuttosto facile perdersi se non si conosce il posto visti i numerosi bivi, pur se segnalati. Gli organizzatori hanno provveduto anche a preparare un pranzo delizioso in uno dei rifugi del bosco!
Aggiungo ancora un’informazione sull’origine del nome: ogni anno si stabilisce in quale zona del bosco è possibile fare tagli e la si divide in “sorti“; ogni sorte viene suddivisa in quadranti e poi vengono effettuati i sorteggi per stabilire a quali famiglie verranno assegnate. I tagli dovranno garantire la sopravvivenza di quegli alberi che dovranno crescere per ripopolare l’area.
Purtroppo in periodi difficili sono stati effettuati tanti tagli anche di alberi grandi, che in alcune zone tendono a scarseggiare.
Un recente provvedimento della Regione Piemonte dovrebbe promuovere lo sviluppo turistico di quest’area, nel rispetto della natura.