Pronte per festeggiare il Natale, le mie piantine sono stracariche di boccioli che a giorni si apriranno. Sono tra quelle piante che erano molto diffuse già molti decenni fa, comuni nelle case per la facilità di coltivazione. Hanno un nome difficile: “Schlumbergera”, ma comunemente vengono chiamate nataline per l’epoca di fioritura. Ce ne sono di diverse specie, alcune fioriscono in primavera e vengono dette “Cactus di Pasqua”. Anche il colore dei fiori può variare leggermente, anche se rimangono tra il rosa intenso, il fucsia o leggermente più rosso, almeno nelle varietà che conosco.
I fiori, con un lungo pistillo es altrettanto lunghi stami bianchi, restano sui rami per almeno un mesetto; a quelli appassiti, che dopo un po’ cadono, se ne sostituiscono via via altri, prolungando così la fioritura.
Queste piante hanno pochissime esigenze: crescono rigogliosamente nei vasi con poca terra e qualche rara concimazione. Resistono bene alla siccità, anzi, le troppe innaffiature le danneggerebbero.
Hanno fusti ricadenti piatti, a segmenti. Basta staccarne un pezzetto e metterlo nella terra perché dia origine in poco tempo ad una nuova pianta già in grado di fiorire entro pochi mesi.
Nella bella stagione le lascio all’aperto sul terrazzo, così si rinvigoriscono; gli esemplari tenuti all’interno sono meno belli. Con l’arrivo dei primi freddi però le ritiro, il gelo le danneggerebbe; le porto in un luogo non troppo caldo dove cominciano a produrre tantissimi boccioli.