Castello di Issogne o dei sogni?

“Castello dei sogni”, così veniva chiamato, per assonanza, alla fine dell’Ottocento.  E quest’ antica dimora fu proprio la realizzazione di un sogno per Vittorio Avondo, pittore torinese, colto e raffinato collezionista che lo acquistò all’asta nel 1877, dopo anni di abbandono e spoliazione degli arredi.
Avondo ne curò il restauro architettonico, ricercò sul mercato antiquario i pezzi di arredo che erano stati venduti e ne acquistò altri dell’epoca, ridando al castello l’antico splendore. Nel 1907 ne fece dono allo Stato.

castello d'Issogne

Dall’esterno, il castello ha forme severe e poco appariscenti, ma appena varcata la soglia si è catapultati indietro nei secoli ( le sue origini sono antiche, ma ebbe il suo periodo di massimo splendore nel 1500) e si respira l’atmosfera emozionante di una residenza signorile di uno dei rami della famiglia Challant.

fontana del melograno
La fontana del melograno

Bello il cortile interno con la fontana del melograno, simbolo di eterna giovinezza, ricche le tante sale, unica la scala in monoblocchi di pietra; interessanti gli affreschi che, oltre ai contenuti, offrono una particolarità: l’usanza, viva e sollecitata un tempo, che i visitatori vi incidessero il nome, le date, le frasi che ritenevano significative.

castello d'Issogne affreschi

castello d'Issogne

castello d'Issogne

castello d'Issogne, interno

Una guida preparata accompagna la visita, che dura circa un’ora e mezza, fornendo spiegazioni dettagliate.
Il costo del biglietto è 5 €. Per ulteriori info, consulta il sito

castello d'Issogne
Una delle scritte sul muro

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