È ancora in parte avvolta nella nebbia la storia di questo luogo affascinante. Nata nella seconda metà del 700 per opera di un imprenditore laniero (Gregorio Ambrosetti di Sordevolo) come fabbrica e luogo di culto rimase incompiuta. Fu successivamente abitata per soli sei anni da un piccolo gruppo di monaci trappisti che fuggivano dalla Francia in balia della rivoluzione.
Dopo duecento anni di abbandono, l’insieme degli edifici è stato finalmente recuperato dall’associazione “Amici della Trappa”.
Al di là della storia, per me è uno dei luoghi “speciali”, da visitare almeno una volta all’anno.
Situata a mille metri d’altitudine, tra il Mombarone di Graglia e il Mucrone, nelle Prealpi biellesi, è facile da raggiungere in auto da Oropa percorrendo per otto chilometri il Tracciolino, la strada panoramica che unisce Oropa con Graglia costeggiando le montagne e scendendo poi a piedi per circa dieci minuti; oppure a piedi in circa un’ora, percorrendo da Sordevolo, località Prera, un bel sentiero che si snoda tra boschi e torrenti.
In zona, ci sono altri itinerari per chi vuole camminare o fare escursioni in mountain bike o a cavallo.
A prima vista l’insieme degli edifici, disposti a ferro di cavallo, di pietra, con piccole finestre, sembra una fortezza. Ci sono i resti della chiesa, svariate sale visitabili, sei camere spartane in cui è possibile pernottare, un punto di ristoro nel quale è possibile apprezzare, all’aperto o in una sala accogliente, piatti della tradizione.
Vi vengono allestite mostre temporanee e vi si svolgono corsi residenziali. È aperta da aprile ad ottobre.