Abbazia di Pomposa

L’Abbazia di Pomposa, nel Ferrarese, è legata ai miei ricordi di una prima visita fatta quando non ero ancora adolescente.

Non si viaggiava molto con la mia famiglia, ma quell’estate di tanto tempo fa, in vacanza nel delta del Po, siamo scesi fino a Pomposa.
Forse perché era la prima abbazia che visitavo, o forse per un innato amore per l’arte, ne ero rimasta affascinata. Ci sono tornata ancora un paio di volte da adulta e la sensazione è rimasta immutata.

Abbazia di Pomposa

Fin da lontano si vede il campanile slanciato ed elegante che emerge dalla pianura. Secondo le caratteristiche dell’arte Romanica, è alleggerito da una serie di finestre che diventano più grandi e numerose a mano a mano che si sale verso l’alto; raggiunge l’altezza considerevole di 48 metri.

il campanile dell'abbazia di Pomposa

Un tempo sorgeva su un’isola protetta da due rami del Po, il Po di Goro e il Po di Volano, e dal mare. Nei secoli, grandi lavori di bonifica hanno prosciugato le paludi donando terreni all’agricoltura.
Il primo nucleo dell’Abbazia ebbe origine nel VI – VII secolo, ma fu dopo il Mille che raggiunse il suo massimo splendore. Sede di una comunità di monaci benedettini, fu un fiorente centro in cui, secondo il motto dell’ordine, ci si dedicava al lavoro e alla preghiera.

il portico della chiesa
Il portico d’ingresso
decorazioni in cotto
Belle decorazioni in cotto

La Chiesa di Santa Maria conserva un pregevole ciclo di affreschi di ispirazione giottesca. Il pavimento è a mosaico, con intarsi di marmo.
Vi si accede da un portico decorato in cotto e marmo.

L'interno della chiesa
L’interno della chiesa
Il ricco pavimento a mosaico

E’ possibile visitare anche il chiostro, il Refettorio, l’Aula Capitolare, il Palazzo della Ragione e il Museo ospitato nell’ex dormitorio.

chiostro dell'abbazia di Pomposa
Il chiostro
ultima cena
Particolare dell’affresco “L’ultima cena”
Pomposa, affresco del refettorio
Particolare dell’affresco “Gesù in trono con Madonna e Santi”

Durante l’ultima mia visita non c’erano altre persone ed ho potuto percorrerla apprezzandone il silenzio. E’ tutto pulito ed ordinato e si respira aria di quiete, come un tempo forse, quando qui ci si raccoglieva in preghiera. Ma tutto attorno doveva fervere un intenso lavoro nei campi, nell’orto, nei laboratori perché ogni abbazia doveva produrre il necessario per la vita dei monaci e degli ospiti di passaggio. Inoltre le terre venivano spesso sommerse dall’acqua durante le alluvioni e dovevano essere riconquistate dall’uomo.

abbazia di pomposa

La chiesa è visitabile tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,00. Il complesso abbaziale ha gli stessi orari, ma è chiuso il lunedì. Per informazioni dettagliate, consulta questo sito  oppure http://abbaziadipomposa.altervista.org/

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