Se dovessi scegliere una pianta rappresentativa per il mese di settembre non avrei dubbi: il sorbo degli uccellatori.
È in questo mese infatti che le bacche raggiungono il pieno della maturazione e i loro mazzetti rosso – arancio pendono numerosi dai rami di questo grazioso alberello che non raggiunge mai grandi dimensioni.
È uno dei primi soggetti botanici che ho disegnato, e l’ho ripreso in diverse composizioni, attratta dai colori dei frutti e dalla forma elegante delle lunghe foglie composte che in questo mese cominciano a perdere un po’ del loro verde; spesso non arrivano molto sane alla fine dell’estate, ma sono mangiate dagli insetti.
Lo si trova in montagna, tra i 600 e i 2000 metri; nell’Oasi Zegna ce ne sono moltissimi esemplari. E’ molto bello anche nel periodo della fioritura, carico di fiorellini bianchi riuniti in corimbi.
I frutti sono molto graditi dagli uccellini che se ne cibano; il suo nome deriva dal fatto che anticamente i cacciatori si appostavano vicino a questi alberi per catturare gli uccelli che se ne cibavano (in latino “sorbus aucuparia”).
Ho scoperto che se ne può fare una gelatina oppure un liquore; ci proverò non appena avrò un po’ di tempo per la raccolta e la preparazione, penso che si possano raccogliere fino ad ottobre.
È una pianta considerata benefica fin dalle più antiche tradizioni, protettrice dalle streghe e dalla sfortuna. Peccato non poterne coltivare un esemplare in giardino, soffrirebbe per il caldo e la siccità!
Oltre al sorbo degli uccellatori, alla stessa famiglia appartengono il sorbo montano e il sorbo domestico.