Una visita a Varallo non può escludere un salita, a piedi o in funivia, al suo Sacro Monte. Lassù si può godere della bella vista dall’alto sulla cittadina e sulla Valsesia che la posizione panoramica offre, rilassarsi lungo la romantica passeggiata nel verde, apprezzare le bellezze artistiche o lo spirito religioso che la permea.
Quando si scende dalla funicolare dopo una salita di pochi minuti, si percorre la balconata panoramica e ci si addentra nella piazza al centro della quale c’è una caratteristica fontana coperta, a pianta ottagonale, alla quale una volta i pellegrini si dissetavano con l’acqua fresca bevendola direttamente dai mestoli in metallo appesi alle catenelle (adesso ci facciamo più scrupoli a livello igienico)
Si percorre poi l’incantevole tragitto nel bosco di faggi, incontrando via via le varie cappelle, grandi o piccole, all’interno delle quali sono rappresentati, con dipinti e sculture, vari momenti della vita di Gesù.
Sta proprio qui il senso dei Sacri Monti: si costruirono tra il XV e il XVIII secolo per raccontare le scene del Vangelo con un linguaggio semplice e visivo, comprensibile alla gente del popolo. Furono sempre molto frequentati, al punto che fu spesso necessario costruirvi accanto santuari e foresterie per accogliervi i fedeli.
Quello di Varallo è il più antico dei Sacri Monti piemontesi, costruito a partire dalla fine del 1400. Ci sono 45 cappelle con più di 800 statue di legno e terracotta. Le scene sono raccontate con realismo e drammaticità.
Gaudenzio Ferrari, grande pittore valsesiano cui è stata dedicata una mostra a Varallo (vedi qui) partecipò alla realizzazione di alcune cappelle caratterizzandone i personaggi; spesso furono scelti i valligiani come modelli, per rendere tutto più realistico.
La Basilica dell’Assunta, che chiude il percorso, è stata completata alla fine dell’800 in stile Barocco e Rococò su una preesistente chiesa quattrocentesca.
Terminata la visita, si può scendere a piedi lungo una comoda strada acciottolata, che si snoda tra il bosco e il panorama.
La visita è gratuita; è aperto tutto l’anno.
All’interno, l’antico Albergo ristorante “Sacro Monte” e un piccolo bar offrono accoglienza.
Poco lontano, all’interno di un piccolo parco su una collinetta, il caratteristico edificio in legno che ospitava la tipica brasserie “Muntisel” è purtroppo andato a fuoco un anno fa. È un piccolo tesoro di Varallo che è andato perduto ed è auspicabile che possa essere presto ricostruito, come promesso dall’Amministrazione.