Un frullo d’ali trasparenti e luminose, una sagoma sottile: sono loro, i “pistun” della mia infanzia!
Non ne vedevo da anni, pensavo fossero ormai rarissime. Poi un giorno eccone una posarsi sui fili della biancheria, un’altra in giardino , poi in un prato vicino a Bielmonte eccone un buon numero alzarsi in volo ed infine, due giorni fa, altre nelle Rive Rosse di Curino.
Ricordo i giochi da bambina, nel prato con un dito puntato in alto in attesa che una si posasse sopra, lo facevano spesso. Oppure a cercare di prenderle e si contavano i punti: più rari i carabinieri con la coda rossa, un po’ meno i panettieri con la striscia bianca, meno ancora le altre di colore ocra. Ricordo il solletico delle zampine che si attaccavano alla punta delle dita e gli occhi composti, enormi rispetto alla dimensione della testa, che sembravano guardarmi con curiosità.
Più simpatiche delle farfalle, bellissime ma troppo veloci a scappare, questi insetti sembrano voler giocare con noi. E anche in questi giorni, sembravano aspettare pazienti che armeggiassi con la macchina fotografica e riuscissi a metterle a fuoco; anzi, si giravano anche un po’ per mettersi in posa, con le loro ali trasparenti nelle quali si distinguono le venature e i riflessi del sole. Forse è già finita la stagione degli amori, ricordo di averne viste durante l’accoppiamento, con i due corpi uniti a formare un cuore.
Volate in alto, amiche libellule, e fate vibrare con i battiti leggeri delle vostre ali questa bellissima Terra delle Fate!