La salita si fa dura e continui a camminare, nonostante il respiro corto. Poi ecco un alpeggio e un falsopiano. Ne approfitti per guardarti intorno, ed ecco … I prati di montagna d’estate sono un tripudio di colori: quanta abbondanza! Una bordura di ranuncoli incornicia il panorama.
Più in alto, a far da cornice c’è l’epilobio in fiore. Qui, nei prati di Alagna, è mescolato alle alte campanule; la natura sa fare i migliori accostamenti di colore: bianco, rosa, violetto…
L’arnica montana sfoggia le sue margherite gialle un po’ disordinate. Non hanno la precisione delle colleghe margherite, no, i loro petali girano un po’ come vogliono. Però vuoi mettere, com’è intenso il loro giallo … Inoltre sono molto utilizzate in erboristeria, grazie alle loro proprietà. Sono piuttosto diffuse e non è raro incontrarle.
Più rari sono invece i cardi argentati. Crescono in un nido di foglie spinosissime, guai a metterci sopra un piede! Hanno dei petali coriacei, argentati, che si chiudono la sera e col maltempo. Ricordo che da piccola era abbastanza in uso raccoglierli e disporli in un contenitore rustico nelle case di montagna (un paiolo, un vecchio scarpone, un ferro da stiro non più usato…); si mantengono sempre belli per anni. Adesso penso che la raccolta sia vietata. Li avevo anche dipinti, molti anni fa.
Altri cardi, più alti, spinosissimi anche questi, illuminano i pascoli di riflessi argentati.
Ingannevole invece è la dafne mezereum che nasconde un’elevata tossicità sotto l’apparenza graziosa, col suo ciuffo di fiori rosa ai quali seguono belle bacche rosse. Meglio non assaggiarle!
C’è poi la campanula barbata, credo che si chiami così, con i suoi bei fiori lilla rivolti all’ingiù come tutte le campanule, con i fusti e le foglie ricoperti di piccoli peli…
L’abbondanza e la varietà dei fiori sono infinite…