Sono incantevoli i fiori che sbocciano in alta montagna! Sono così piccoli, appiattiti contro le rocce tra le quali crescono per riceverne quanto più calore possibile.
L’ambiente in cui crescono è ostile: inverni lunghi e gelidi, neve, vento, ghiaccio… E l’estate è così breve! C’è poco tempo per risvegliarsi, germogliare, fiorire, fruttificare. Occorre fare presto, finché le giornate sono lunghe e il sole è caldo. E che dire del terreno… solo rocce, più o meno disgregate. Eppure sopravvivono.
Purtroppo non li conosco per nome, se non alcuni; mi piacerebbe approfondire, ma ce ne sono di così tante varietà che non è un’impresa facile per chi non ha fatto studi specifici.
Mi piace però scriverne nel mio blog, è un modo per far sì che non vengano ignorati.
Questa è l’artemisia glacialis, nota come genepì: è da questa minuscola piantina che si ricava il noto liquore; per fortuna adesso viene coltivata.
Ed ecco una delle tante specie di genzianella: ha un colore davvero unico!
Ci sono poi le minuscole campanule, più piccole ed apparentemente più fragili di quelle che crescono a quote più basse.
Penso che questo sia un miosotis alpino, la somiglianza col nontiscordardimé è notevole.
E queste purtroppo sono per me sconosciute. All’appello manca la stella alpina, di cui non ho una foto, è così raro trovarla!
Ne ricordo molti altri, visti al margine dei ghiacciai, quando si camminava senza macchina fotografica e le immagini si fissavano soltanto con gli occhi. Adesso non percorro più quelle piste, troppo impegnative, ma un po’ mi mancano!
Come non amare queste piantine, piccole ma coraggiose, lottatrici ma eleganti. Purtroppo in certe estati troppo calde ed asciutte non riescono a fiorire bene: c’è bisogno di freddo e di neve in quota!
Se vuoi scoprire alcune piante che fioriscono vicinissime al mare, sfidando anch’esse condizioni ambientali sfavorevoli, leggi l’articolo: A due passi dal mare