Hanno bisogno proprio di poco e sanno sfidare il vento, il caldo e la salsedine: sono le piante che crescono sui nostri litorali.
Alcune crescono proprio nella sabbia, appena dietro la battigia dove la vita è davvero impossibile, e contrariamente a quello che si può pensare, una delle maggiori difficoltà è proprio la penuria d’acqua; infatti ne hanno tanta a due passi, ma è salata e quindi non utilizzabile! Per vivere sanno sfruttare le rare piogge e l’umidità notturna. Stesse difficoltà per le piante che crescono sulle coste rocciose…
Si difendono dal vento forte, dalle goccioline salate, dalla sabbia e dal gran caldo con strategie diverse. Possono avere un apparato radicale forte ed esteso, foglie piccole e coriacee, trasformate in spine o in riserve d’acqua; spesso hanno un ciclo vitale brevissimo che si completa prima dell’arrivo dell’estate, quando la parte aerea scompare o appare secca.
Una di queste piante è il giglio delle dune (pancratium maritimum), un’amarillidacea che apre i suoi fiori bianchi dal delicato profumo tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, per poi scomparire. Di solito è rara, là dove c’è molto turismo sopravvivere è quasi impossibile, ma in alcune coste poco frequentate nel sud della Sardegna mi è capitato di vederne intere distese.
Un’altra pianta per me bellissima è il cardo marino (eryngium maritimum), con le sue foglie e i fiori di un grigio verde con sfumature azzurre; i fiori sono blu-violacei. È una pianta molto spinosa, non è piacevole pestarla!
Ed ecco il bel finocchio marino (Crithmum maritimum), un’ombrellifera che sembra una pianta grassa. È una pianta molto aromatica, le foglie e i semi vengono utilizzati in cucina, conservati sott’olio o sott’aceto.
Dev’essere stupendo trovarsi al mare in primavera quando il fico degli ottentotti è in piena fioritura: io non ci sono mai riuscita. Alla fine di giugno ormai è sfiorito, si possono ammirare solo le foglie succulente e i frutti che sono commestibili ed apprezzati anche dagli uccelli.
È una pianta originaria del Sudafrica, molto diffusa, addirittura invadente a discapito di altre piante litoranee.
Molte altre piante ancora crescono sui litorali e per me che non sono un’esperta, ma che semplicemente cerco di saperne un po’ di più, non è facile dare a tutte un nome! Questa la chiamo erba delle dune, è molto diffusa in Sardegna, là dove la sabbia, bianchissima, forma delle dune.
La coda di lepre si riconosce dalle infiorescenze molto decorative; anni fa, quando le composizioni di fiori secchi andavano di moda se ne vendevano molte; si seccano con facilità e durano a lungo.
La cineraria marittima, o senecio marittimo, ha foglie frastagliate argentate e una bella fioritura gialla. Si può coltivare anche nei nostri giardini, se ne trovano facilmente esemplari nei vivai; il colore delle sue foglie crea un piacevole contrasto con i verdi delle altre piante.
Che bella sorpresa trovare, affacciato sul mare dell’Elba, così come un po’ più all’interno tra la macchia il caprifoglio mediterraneo, la cui essenza è tra le mie preferite. E’ molto simile al caprifoglio che si trova nei nostri boschi.
Ed infine, due righe sulla santolina, dalla fioritura gialla ed aromatica; anche questa pianta si può coltivare anche da noi, al sole; ha un bel fogliame argentato, come il senecio.
Devo dire che piantando in un angolo molto soleggiato del giardino alcune piante di lavanda, di senecio e di santolina tra qualche sasso rossiccio, pur essendo lontani un po’ di aromi di mare si sentono!
Se vuoi scoprire alcune piante che vivono agli estremi opposti, in alta montagna, leggi l’articolo: Così vicini al cielo