Certe fioriture non sono facili da incontrare, anche se sono vistose come queste.
Occorre trovarsi nel luogo giusto al momento giusto… e chi non vorrebbe che fosse sempre così!
Mi sono trovata qualche anno fa in una zona delle Prealpi Biellesi, vicino a Bielmonte, ed ho notato per la prima volta, ai margini di un pascolo, la presenza dei lupini da fiore. Era però troppo avanti la stagione e i fiori avevano ormai lasciato il posto ai semi.
Mi sono ripromessa di tornarci l’anno seguente, ma ero stata anticipata da un forte temporale con grandine e le belle infiorescenze erano state spezzate e ricadevano sul prato.
Il terzo anno sono stata più fortunata e sono arrivata al momento giusto: le belle pannocchie svettavano nel pieno della fioritura. Tutte di colore viola.
Ne ho raccolte tre e appena arrivata a casa, mentre le disponevo sul tavolo per copiarle, mi sono sentita entusiasta: finalmente avrei fatto il disegno che tanto avevo sperato di fare.
Ma la gioia è durata poco! Come spesso mi succede, ben presto si è trasformata in preoccupazione: come ho cominciato ad osservare quei fiori e la loro complessità, mi sono chiesta come avrei fatto a dipingerli!
Poi ho cominciato: prima il disegno, su fogli di carta non pregiata, per poter fare tranquillamente tutte le cancellature, gli studi, i riposizionamenti del caso… poi il trasferimento sul foglio da 600 grammi di puro cotone che normalmente uso e finalmente, ma era ormai un altro giorno, via con gli acquerelli!
E come spesso accade, a poco a poco il dipinto cresceva ed era soddisfacente. Lavoravo tutto il giorno, non potevo lasciare che le corolle appassissero. Di notte le ponevo fuori sul terrazzo perché potessero godere dell’umidità e della frescura della notte, e giorno dopo giorno ho continuato a dipingere finché il dipinto ad un certo punto mi è sembrato finito.
L’anno seguente sono andata in un’altra vallata del biellese, a Mera, e ne ho visti tantissimi! Anche qui, tutti viola…. Ed io che avevo faticato tanto per trovarli! Un vero spettacolo, non riuscivo a smettere di ammirarli.
Invece, a Saint Moritz, proprio sulle sponde del lago, ne ho trovati tantissimi, tutti rosa. Meravigliosi, sullo sfondo del lago e delle montagne!
E così, innamorata di questo fiore, ne ho piantati due esemplari nel piccolo giardino della casa di montagna. Ogni anno rifioriscono, sempre più abbondanti perché si diffondono facilmente da seme. D’inverno la parte aerea della pianta muore, ma in primavera rispunta. Non dedico loro molte cure, solo un po’ di concime, e taglio i semi sennò la pianta consumerebbe troppe energie per riprodursi; in questo modo ottengo una seconda fioritura, tra maggio, giugno e luglio.
Mi sono chiesta se c’è una differenza tra i lupini che crescono spontanei nelle vallate alpine e quelli coltivati nei nostri giardini. Da una ricerca che ho fatto, penso che sia lo stesso tipo di pianta, nata da semi portati dal vento. Si tratta di lupinus polyphyllus, coltivato per i fiori e e il bel fogliame e poi diffusosi ai margini dei pascoli di montagna e nei luoghi soleggiati ma non aridi. Nei nostri giardini non è così diffuso, mentre è molto amato oltralpe. Chissà perché?
Cara maestra i lupini sono davvero belli da dipingere sia da colorare.
I loro colori viola e rosa sono incantevoli.
E’ vero Matteo, me ne sono innamorata!
Cara maestra Daniela, il lupino è affascinante e disegnato da lei lo è ancora di più!
Lei è una vera pittrice!!!!
Grazie Mariasole, cerco di fare il ritratto ai fiori nel modo più fedele possibile, per questo li osservo con molta attenzione!