Piccole, pulite, ordinate, perfette nella loro forma graziosa: così si presentano le foglie dell’acero campestre.
Invadono il sottobosco, tanto sono prolifici questi alberi, e ne sono sempre stata innamorata per la perfezione della forma. Non che le foglie degli altri alberi non abbiano una loro perfezione! Forse queste mi catturano per la simmetria, per i margini arrotondati… o per chissà quale altro motivo.
Mi sembrano anche piuttosto facili da disegnare e da dipingere, e in una delle poche mattinate libere mi fiondo nel bosco dietro casa armata di cesoie per raccogliere il rametto che verrà ritratto.
Ed ecco lì il rametto scelto, un po’ ricurvo, con poche foglie, eleganti nella disposizione, con un buon numero di acheni.
Riesco a preparare il foglio, a tracciare il disegno, e poi, come spesso accade, occorre rimandare.
Ma l’attesa è breve e ci torno su, complice un giorno di festa. Il verde delle foglie è intenso, scuro, le venature visibili sulla pagina superiore sono poche e lineari. Il margine, con le sue meravigliose curve, è liscio. Non ci sarà da impazzire tra seghettature e venature e prevedo un dipingere rilassato…
Lo riprendo più volte, non appena ho qualche ora libera, e il dipinto si delinea sempre di più…. finché è finito!
L’acero campestre è un albero molto diffuso nelle nostre colline; cresce tra querce, castagni, noccioli, robinie. Si distingue per le foglie dal margine liscio e ondulato, a cinque lobi dal vertice tondeggiante, non troppo grandi (tra i quattro e gli otto centimetri), di un bel verde scuro, opposte; hanno un picciolo sottile che può essere lungo dai due ai nove centimetri.
I frutti sono samare unite insieme a due a due a formare un angolo piatto, dotate di due ali di un bel verde chiaro, brillante, che quando si staccano le fanno volteggiare nell’aria. Si disperdono nel terreno circostante e germogliano facilmente, cosa che permette un’ampia diffusione nel sottobosco.
Gli esemplari che crescono nel mio boschetto non hanno un sviluppo bellissimo perché si intrecciano con i rami degli altri alberi che crescono fitti, soprattutto le robinie invadenti e sono quindi alti e sottili.
Cara maestra Daniela sei stata bravissima!
Questi rami di Acero dipinti sembrano proprio veri.
Magari un giorno ne faro’ uno bello come il tuo. 🙂
Qualche trucchetto per imparare a disegnare le foglie l’hai imparato a scuola: ti ricordi il frottage con i pastelli a cera o con la matita?
Vai in giardino o al parco, scegli una foglia, osservala bene e copiala, verrà bellissima!