La fioritura del glicine mi emoziona sempre, per il profumo, l’abbondanza, il colore. In una parola, per la sua bellezza avvolgente.
Nel mio giardino ci sono tre piante di glicine, tutte in fiore dalla fine di aprile. Una era grande, con un fusto robusto, ma si è seccata da una stagione all’altra, non so perché. Parti di quel fusto sono ancora inseriti nella rete dalla quale non si vogliono staccare. Adesso stanno marcendo e i parassiti fanno la loro parte; tra poco non ne resterà più traccia. Per fortuna si sono sviluppati altri rami che si stanno allungando a riempire il vuoto lasciato dai rami precedenti.
Un altro esemplare è cresciuto ad alberello e si sostiene da solo, con opportune potature, ed è carino, tutto in fiore su un mare di pratoline che fanno da piacevole contrasto.
In un angolo poco distante, un piccolo germoglio ha tre tre rami sottili, lunghi non più di un metro e mezzo e già comincia a produrre i primi fiori; promette bene!
Passare in quell’angolo di giardino è piacevole in questi giorni, tra il colore e il profumo che ci regala questa pianta. Mi ricordo di averne visti esemplari enormi che decoravano facciate di ville ottocentesche o pergole meravigliose (me ne viene in mente una sul lungolago di Arona, bellissima). A volte sopravvivono nei giardini abbandonati e crescono disordinatamente, portando però un tocco di vita e di colore dove tutto sembra moribondo.
E’ una pianta originaria dall’oriente, nata da semi portati in europa da Marco Polo. Ha poche esigenze, necessita solo di alcune potature per mantenere la forma. In genere occorre lasciare i tralci lunghi fin dove si vuole, facendoli aggrappare ad un supporto, e potare poi corti i rami laterali, lasciando poche gemme che daranno i fiori e le foglie. Di solito il glicine non teme il gelo, purché non sia troppo intenso, e non necessita di innaffiature tranne che in un periodo di forte siccità. Ha radici lunghe che si estendono in ampiezza. Ho provato tempo fa a farne crescere una pianta in vaso sul balcone, ma ha bisogno di molto spazio per le radici e i rami devono essere troppo potati, per cui è meglio evitare.