Che buriana!

“È passata la buriana!”
Quante volte ho sentito quest’ affermazione da bambina o da adolescente…

Penso a cosa succede il venerdì nelle case delle mie amiche che hanno figli all’università: valigie da vuotare, abiti da lavare, stendere e stirare, pranzi e cene abbondanti da preparare, disordine dappertutto, e poi figli e amici in compagnie chiassose, e arrivi e uscite e preparativi per la settimana entrante … fino alla ritornata pace della domenica sera.
Penso che questo modo di dire che ora si usa poco abbia avuto origini proprio da questo vento gelido, forte e veloce che porta con sé un bel po’ di scompiglio, chiamato burian o buran, e che sta arrivando in Italia in questi giorni.

     

Arriva dalla Siberia, viaggiando a forte velocità per steppe e praterie, portando il suo carico di maltempo. Freddo e gelo, raffiche, neve… Scavalcati gli Urali entra in Italia dalla porta della bora, rallentando per fortuna un po’ la sua forza, e percorrendo senza ostacoli soprattutto Friuli, Veneto, Emilia Romagna.

Gli ultimi inverni ci hanno viziati, la temperatura è stata sempre piuttosto mite, raramente il termometro scendeva sotto zero. Una dimostrazione di questo è che stiamo coltivando alle nostre latitudini (nord Italia) piante che tempi indietro non sarebbero sopravvissute all’inverno, come il mesembriantemo. Quest’anno l’inverno si è fatto sentire e i -15° previsti in alcune regioni sono un record anche per gli anni più freddi.

  

Per fortuna le gemme delle piante sono ancora ben chiuse nei loro involucri protettivi, i giovani germogli appena aperti non avrebbero resistito. Le fioriture  delle piantine anticipatarie, come le primule, abituate al freddo, si chiudono in se stesse, appiattite al suolo, e aspettano tempi migliori.

   

Si stanno certamente vivendo grandi disagi, soprattutto in alcune regioni, ma ci sguazzano i giornalisti, che fanno a gara per  inventare frasi ad effetto: siamo stretti nella morsa del gelo, minacciati da una nuova era glaciale, in pieno stato di emergenza…
Invece noi che abbiamo visto diverse primavere e quindi altrettanti inverni, che andavamo a sciare appena dietro casa perché la neve cadeva sempre abbondante, che avevamo imparato appena maggiorenni a mettere le catene, quelle ancora complicatissime, alle ruote dell’auto, noi … ci copriamo bene e aspettiamo che passi!

Se l’inverno dicesse: “Ho nel cuore la primavera” chi gli crederebbe?” (Khalil Gibran)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *