Ci sono tornata, con poco tempo a disposizione, per visitare la mostra di Sgarbi e ne ho approfittato per fare due passi in centro.
Non ha tantissime attrattive turistiche questa cittadina piemontese, ma le sue vie centrali sono carine, soprattutto con quest’atmosfera natalizia che le ravviva. C’è gente per strada, i negozi ben forniti, le vetrine illuminate e decorate.
Faccio un piccolo elenco, trascurandone alcuni, degli edifici che meritano uno sguardo, anche se frettoloso.
Il castello Visconteo-Sforzesco , che ospita in questi giorni la mostra, è stato solo recentemente riaperto al pubblico dopo dieci anni di restauri che l’hanno reso una sede degna di ospitare esposizioni importanti.
La Piazza delle Erbe, a forma triangolare, cinta da case porticate, anticamente ospitava il mercato cittadino.
L’antico Broletto, un complesso che comprende quattro edifici edificati tra il XIII e il XV secolo , tra cui il Palazzo dell’Arengo e il Palazzo del Podestà.
Il Duomo, ricostruito nella seconda metà dell’Ottocento in stile neoclassico sul preesistente del XIII secolo.
Il Battistero paleocristiano, l’edificio più antico della città, che sorge di fronte al Duomo.
Il Teatro Coccia, inaugurato nel 1888, che testimonia la tradizione musicale di Novara.
La basilica di san Gaudenzio, edificata tra il 1500 e il 1600, che conserva le spoglie del Santo e un celebre polittico di Gaudenzio Ferrari.
Ma su tutte le opere quella che più si ammira, fin da molto lontano, è la cupola di San Gaudenzio progettata e realizzata dall’architetto Antonelli, che ha firmato anche la Mole Antonelliana di Torino. Non ci sono ancora salita, ma è nella lista dei miei desideri: si sale fino all’altezza di 45 metri per godere di un panorama mozzafiato sulla città, sulla pianura Padana e sull’arco delle Alpi.
Arrivederci a presto, Novara!