È caduta già da tre settimane la neve, seguita subito dopo dal gelicidio, la pioggia gelata che ci ha depositato sopra uno stato di ghiaccio che ha resistito per giorni, anche grazie alle temperature bassissime.
Che dire del bosco, anche le foglie secche si sono azzittite, inglobate nel gelo. I raggi del sole che si fanno strada tra i rami spogli e i resti dei rovi fanno brillare come gemme preziose i cristalli di ghiaccio. Non ci sono apparentemente altre sorprese là dove tutto sembra dormire, immerso nel silenzio.
Poi arrivano a frotte le cinciallegre, si spostano in gruppo da un albero all’altro alla ricerca di un po’ di cibo . Saltellano e svolazzano apparentemente felici, piene di vita. Le ha sentite il mio gatto che silenziosamente si è arrampicato sul cedro cercando di raggiungerle. È giovane il mio gattino, pieno di entusiasmo e di aspettative. E forse ancora si stupisce di non avere le ali e di non riuscire a prenderle. “Stessero ferme, almeno, forse ci riuscirei…” sembra pensare. Ma una di loro si accorge della presenza ostile, scatta un allarme e lo stormo compatto vola via, si trasferisce su un altro albero. Il gatto resta un po’ lì a guardarle fuggire, un po’ incredulo pare, poi cerca una via per scendere, anche se non sembra così facile: le sue unghie sono più adatte a salire. Il tonfo sul cespuglio è inevitabile.
E allora la sua attenzione si sposta sui rami di berberis, così carichi di bacche in una stagione troppo avara. Lì attorno svolazzano ancora alcune mosche, sopravvissute come non si sa a questi geli. E comincia un’altra caccia, forse questa sarà più fruttuosa…
Non diciamo più per favore che il bosco d’inverno non nasconde tesori!!!!