Tramonta sempre prima il sole in questi ultimi giorni di novembre e le ultime foglie stanno lasciando i rami. Impossibile passeggiare nel boschetto vicino a casa senza farsi sentire! Il tappeto di foglie fruscianti è spesso; gli alberi, quasi tutte querce rosse piantate qualche decennio fa, miste a robinie, carpini e a qualche ciliegio selvatico, sono ormai alti e frondosi, le loro ombre lunghe.
Mentre cammino, già avvolta in un piumino leggero che non mi protegge del tutto dal freddo di questi giorni, mi viene in mente il dipinto “Foresta di faggi” di Klimt (dimensioni 100 x 100, anno 1902), col suo orizzonte alto, la prospettiva ravvicinata, l’andatura ritmica tracciata dagli alberi dai tronchi esili perché cresciuti troppo fitti, la vivacità dei colori. E quella sensazione di mondo capovolto mi stupisce, come ogni anno, perché le chiome ormai sono in basso e le radici in alto, a svettare nel cielo. Bastano pochi giorni adesso perché i colori si spengano.